LEONARDO DA VINCI

Perchè Leonardo è stato secondo i più il massimo genio della storia?

Ecco 7 caratteristiche della sua personalità che forse ci aiutano a spiegarlo.

1. CURIOSITÀ

Leonardo aveva un atteggiamento di insaziabile interesse verso il mondo, una inestinguibile sete di sapere.
Vasari racconta che fin da bambino interrogava il suo maestro di matematica con tantà originalità che “movendo di continuo dubbi e difficultà al maestro, bene spesso lo confondeva”.
Le grandi menti continuano a porsi tutta la vita domande strane, a volte illogiche. La curiosità alimentò la sorgente del genio di Leonardo per tutta la vita.
Tutte le passioni, la fedeltà, la devozione di Leonardo furono indirizzate alla ricerca della verità e della bellezza.

Kenneth Clark lo ha definito “indubbiamente l’uomo più curioso che sia mai esistito”

“Naturalmente li boni omini desiderano di sapere” – Leonardo da Vinci

2. SENSAZIONE

Secondo Leonardo sono i sensi, in particolare la vista, a svelare la natura delle cose. Nel suo Codice sul volo degli uccelli, per esempio, troviamo particolari accuratissimi sul movimento delle penne e delle ali durante il volo che rimasero privi di conferma fino all’arrivo della moviola.

Leonardo aveva una vista acutissima. Se la vista aveva la massima importanza e di conseguenza per lui la pittura era la disciplina artistica più rilevante, l’udito, quindi la musica venivano subito dopo.

Era infatti un abile musicista.
La sua popolarità nei palazzi dei suoi committenti era in parte attribuibile al atto che suonasse flauto, lira e altri strumenti.

Ma Leonardo praticò e incoraggiò anche l’educazione degli altri sensi. Teneva ad assaporare il contatto coi velluti e le sete. Il suo studio era sempre profumato dalla fragranza di frutti ed essenze.
Coltivò anche la passione della cucina: in Occidente fu il primo a presentare nei banchetti porzioni piccole, equilibrate e squisitamente disposte.

“I cinque sensi sono ofitiali dell’anima”
“Ogni cognitione principia da sentimenti”Leonardo da Vinci

3. SFUMATO

Il principio dello sfumato è la chiave per mantenere una mentalità aperta davanti all’incertezza e liberare lo spirito creativo.
I critici d’arte usano il termine “sfumato” per descrivere la misteriosità e l’impenetrabilità dei dipinti di Leonardo.

Con la crescente comprensione di un sempre numero maggiore di fatti Leonardo si addentrava progressivamente nell’ambiguità, e con l’acuirsi della consapevolezza del mistero e del contrasto, si fece più profonda la sua tendenza ad esprimere il paradosso e le verità segrete nei quadri.

Il San Giovanni Batista di Leonardo per esempio è l’eterno punto interrogativo, l’enigma della creazione. “Ha il sorriso di una sfinge e il potere di una forma ossessiva” dice Clark.

Naturalmente la Gioconda è la massima espressione del mistero. Sono stati scritti fiumi di carta su questo…

“Quel pittore che non dubita poco acquista” – Leonardo da Vinci

4. ARTE / SCIENZA

Lo sviluppo dell’equilibrio tra arte e scienza, tra logica e immaginazione e l’utilizzo contemporaneo di emisfero destro e sinistro caratterizza tutta la vita di Leonardo.

“Leonardo proiettò nella scienza la visione dell’artista. Comprese che la scienza come la pittura deve ritrovare il disegno della natura nel suo dettaglio.” – Jacob Bronoski

Per Leonardo arte e scienza erano inseparabili. Osservò per esempio che nell’artista l’abilità di dare espressione alla bellezza della forma umana si fonda sullo studio approfondito dell’anatomia.

Pur affermando “Ostinato rigore!”, la cura del particolare, l’attenzione a logica, matematica, analisi sperimentale, Leonardo invitava anche gli allievi ad aprire le porte dell’immaginazione e dell’intuizione.

“Quelli che si innamorano di pratica senza scientia, son come il nocchiere che entra navilio senza timone o bussola che mai à certezza dove si vada” – Leonardo da Vinci

5. CORPORALITÀ

In Leonardo virtù fisiche straordinarie si integravano con i pregi intellettuali. Il Vasari ne magnifica la forma fisica e la grazia dei movimenti. Era un cavaliere abilissimo e “La forza in lui fu molta congiunta con velocità e destrezza”.

Da cuoco provetto quale era riteneva che una dieta ragionata fosse la via alla salute e al benessere.
Coltivò anche l’equilibrio nell’uso della parte sinistra e destra del corpo dipingendo, disegnando e scrivendo con entrambe le mani.

Ecco alcuni consigli di Leonardo:
“Guardati dall’ira e fuggi l’aria greve”
“Se fai esercizio sia spesso ma di picciol moto”
“Fuggi lussuria e attieniti alla dieta”
“No mangiar sanza voglia e cena lieve”
“Su dritto sta quando da mensa levi”
E in quanto alle cure mediche del tempo diceva
“Chi medicina piglia mal s’informa”

6. CONNESSIONE

Il cerchio che non smette di espandersi lanciando un sasso nell’acqua è una bella immagine del principio della connessione, che affiora nelle numerose osservazioni di Leonardo sulle strutture e connessioni del mondo attorno a sè.

Un segreto della impareggiabile creatività di Leonardo riside nella sua abitudine quotidiana di mescolare e collegare elementi diversi per formare nuove strutture.

Negli studi di architettura e urbanistica troviamo un riflesso del suo apprezzamento delle proporzioni naturali del corpo umano e di molte specie della natura. La sua conoscenza del corpo si delineò in parallelo alla percezione della terra come sistema vivente.

“Sì come la pietra gittata nell’acqua si fa cietro e causa di vari circuli, e il suono nell’aria circularmente si spande….”

“Il notare sopra dell’acqua insegna alli uomini come fanno gli uccelli sopra dell’aria”

“Ogni parte ha inclinatione a ricongiungersi col suo tutto per fugire dalla sua imperfettione”

“L’acqua non ha mai quiete insinochè si congiunge al suo marittimo elemento”

“Nell’aria le spezie delle parti dell’universo sono distribuite tutte”

7. DIMOSTRAZIONE

La dimostrazione è l’impegno a verificare le conoscenze, l’esperienza e la continuità, la volontà di imparare dagli errori e saperli riconoscere per correggerli.
L’orientamento pratico, l’intelligenza acuta, la curiosità e l’indipendenza di spirito lo indussero a mettere in dubbio buona parte della cultura acquisita e dei dogmi del suo tempo.

Durante le sue ricerche geologiche per esempio scoprì fossili sulle montagne e nel Codice Leicester troviamo argomentazioni decisive contro la concezione dominante all’epoca, secondo cui si trattava di resti del diluvio universale.
Per tutta la vita Leonardo si considerò discepolo dell’esperienza.

Fu modello di originalità e di indipendenza mentale
Il gusto di rifiutare l’imitazione, di interrogare l’autorità costituita e di pensare da sè sarebbe stato degno di nota in qualsiasi tempo, ma diventa sbalorditivo se si considera che Leonardo appartiene a un periodo storico in cui si dava per scontato, come puntualizza William Manchester, che “tutto quel che c’era da sapere lo si sapeva”.

L’attenzione scrupolosa di Leonardo alla verifica sperimentale, all’osservazione e alla critica di fronte a nuove osservazioni può in certo modo configurarsi come precorritrice di parte del metodo galileiano.

Leonardo era di un secolo precedente a Galilei, il quale a sua volta morì nell’anno di nascita di Newton. Leonardo fu profondamente diverso dagli altri due per il tipo di studi che intraprese e per la possibilità di applicazione che questi offrivano.

Egli si occupò oltre che di matematica, meccanica e scienze della natura, anche e soprattutto di arte in tutte le sue forme, ovvero scultura, architettura, pittura e disegno.
Il processo di autocritica di Leonardo era rigorosissimo e lo portò a correggere e ricorreggere moltissime volte i suoi studi e i suoi lavori, dimostrando così la sua umiltà e onestà intellettuale.

Il maestro capì che per mettere in discussione la visione del mondo in generale occorre prima di tutto mettere in discussione la propria visione personale e ammonisce

“Il massimo inganno delli omini è nelle loro oppinioni”.

Liberamente tratto da “Pensare come Leonardo” di Michael J. Gelb

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