Archivi del mese: aprile 2020

POLITIX

L’OTTIMISMO CHE VIENE DALLA CONOSCENZA – Guido Silvestri

Bollettino del 15 Aprile 2020

Il bollettino di oggi parte dall’andamento dei nuovi casi di COVID-19 a livello mondiale, poi discute TRE importanti articoli scientifici usciti oggi a stampa sulla rivista Nature Medicine — una delle più importanti a livello mondiale (Impact Factor = 30.6, quarto a livello assoluto dietro a Nature, Science e Cell, nell’ordine). Infine spiegherò brevemente perché l’ottimismo che viene dalla conoscenza è l’approccio giusto a questa pandemia.

1. QUADRO GLOBALE

Lo vedete nel grafico qui sotto aggiornato al 14 aprile (fonte: European CDC). La curva generale sembra da ormai una decina di giorni in fase piatta se non addirittura decrescente, e si spera che nei prossimi giorni inizi un declino sempre più netto. Da notare che il numero dei nuovi casi per giorno non sembra aumentare più né in Europa (parte gialla), né in America (parte arancione), rimane stabile in Asia (parte grigia) e continua ad essere molto basso in Africa (parte blu). Tutto fa presagire che questa prima “ondata globale” di COVID-19 sembra essere arrivata, se non ancora alla fine, almeno all’inizio della fine.

2. COVID-19 NEI BAMBINI

Lo studio di Xu et al descrive in dettaglio dieci bambini con COVID-19 diagnosticato attraverso tampone ed esaminati dal punto di vista clinico, laboratoristico, e radiologico (Nature Medicine 2020; 26: 502-505). La conclusione centrale è che NESSUNO di questi bambini ha avuto sintomi o segni di malattia severa o critica, mentre tutti hanno avuto disturbi molto leggeri che sono spariti nel giro di alcuni giorni, con tampone che si è negativizzato. Questo studio è importante perché conferma ancora una volta che COVID-19 è una malattia molto lieve nella popolazione pediatrica (e questa è una cosa estremamente positiva che non bisogna mai scordarsi di enfatizzare).

3. LETALITA’ DA COVID

Lo studio di Wu et al. descrive una indagine della letalità associata a COVID-19, definita come “case fatality risk” o rischio di morire dopo aver sviluppato i sintomi della malattia, condotta su oltre 48.000 pazienti di Wuhan e dintorni (Nature Medicine 2020; 26: 506-510). Lo studio conclude che la letalità da COVID-19 è del 1.4% (intervallo di confidenza 0.9%-2.1%), e conferma come questo indice si impenni dopo i 60 anni. Il punto più importante è che, di fatto, il 98.6% dei pazienti con COVID-19 guarisce – riflettiamo un attimo su questo numero. Rapportato alla situazione italiana lo studio suggerisce che il numero di “infettati” sia più alto di quelli confermati di un fattore 10 (asserzione da confermare sperimentalmente con studi sierologici sulla popolazione).

4. ORIGINE DEL VIRUS

Il terzo studio analizza le sequenze di SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19, e descrive le aree di somiglianza e differenza con gli altri coronavirus dell’uomo, dei pipistrelli e del pangolino (KG Andersen et al., Nature Medicine 2020; 26: 450-452). E’ uno studio molto elegante ma che richiede, per esser compreso, una certa conoscenza di base di genetica dei virus che non si può improvvisare in pochi minuti. Per questo non posso spiegarlo in dettaglio, se non per ribadire con fermezza come questo lavora dimostri in modo chiarissimo che la teoria del virus fatto in laboratorio (che è il “piccolo grande amore” di complottisti e virologi della domenica) non abbia alcun senso. Da notare anche che lo studio ritiene possibile non solo l’ipotesi che il virus abbia avuto origine nell’animale ma anche quella secondo cui sia comparso in seguito a mutazioni avvenute direttamente nell’uomo.

5. ALTERNATIVE ALL’OTTIMISMO DELLA SCIENZA?

Come detto molte volte, la principale ragione di essere ottimisti davanti a questo virus (che, diciamolo, è una gran rotta di scatole) sta nel fatto che abbiamo, grazie alla scienza, gli strumenti per conoscerlo e quindi bloccarlo. Oggi voglio ricordare la suprema stupidità di due alternative all’ottimismo consapevole della scienza.

La prima è il “negazionismo nano-imbecille” (lascio a voi decifrare l’etimologia di questa definizione), una teoria secondo cui COVID-19 non esiste, e se esiste è una malattia più lieve dell’influenza. Corollario della teoria è che le misure di isolamento siano inutili. Giudizio finale: RESPINTO
[PS: Corre voce che gli ideatori di questi teoria abbiano scoperto che il vaccino contro COVID-19 è pieno di nono-particelle. Ma, direte voi, il vaccino non c’è ancora, come hanno fatto? Niente paura, questi sono scienziati geniali, e per risparmiare tempo si sono portati avanti col lavoro]

La seconda alternativa è il “catastrofismo creativo”, cioè quel modo di informare secondo cui bisogna sempre vedere nero, anche a costo di creare fatti che non esistono proprio. Di esempi qui ce ne sarebbero a non finire, dai titoli di giornale alle catene di sant’Antonio nei social. Catastrofe in America, India distrutta, Wall Street chiude, non c’è più cibo, la fine del mondo, anzi, la fine dell’universo. Sono meno pericolosi dei nano-negazionisti, perché se non altro non mettono a rischio la tua salute (almeno quella fisica), ma è un modo di ragionare che non capisco proprio.

Ripeto come un disco rotto: lasciamo lavorare i ricercatori di laboratorio, che tra antivirali, immune-modulatori, anticorpi monoclonali, plasma convalescente e vaccini a questo povero virus lo stanno letteralmente massacrando. Lasciamo lavorare medici, infermieri ed altri operatori sanitari, che stanno imparando sempre meglio a curare questi malati. Lasciamo lavorare igienisti ed epidemiologi, che con sempre maggior successo controllano la diffusione del virus.

Ci vorrà ancora un po’ di tempo, non c’è dubbio, ma lasciamo lavorare la scienza, e per SARS-CoV-2 non ci sarà speranza!


Buona Pasqua!

La Pasqua è un giorno speciale… è stata creata per donare gioia e felicità a tutti ed io spero con tutto il cuore che questo giorno doni gioia e felicità anche a voi!

Buona Pasqua a tutti voi!


M’s Music – Musica


POLITIX

L’OTTIMISMO CHE VIENE DALLA CONOSCENZA – Bollettino del 7 aprile 2020 – Guido Silvestri

Ecco le buone notizie di oggi, in modo che chi mi legge in Italia possa iniziare questa nuova giornata all’insegna dell’ottimismo e della speranza!

1. IL CALO DEI NUOVI CASI IN ITALIA.
Devo ammetterlo: c’è voluto un po’ di più di quanto mi aspettassi dopo la grande chiusura del 9-10 marzo, ma il calo dei nuovi casi (e dei morti per giorno) sta finalmente avverandosi, in modo non velocissimo ma costante [vedete i due grafici postati qui sotto]. Se seguiremo l’esempio della Cina nel giro di 3-4 settimane i nuovi casi saranno ridotti del tutto o quasi. Direi quindi che la “triplice alleanza” di isolamento, immunità naturale ed arrivo della bella stagione sta iniziando a fare effetto in modo significativo. Poi naturalmente NON bisognerà cantare vittoria e mettersi a fare la cicale, ma si dovrà definire la migliore strategia per gestire la transizione pandemia –> endemia (e di questo parleremo nei prossimi giorni).

2. CATASTROFE AMERICA? NO GRAZIE

Due giorni fa un prestigioso giornale italiano intitolava “Catastrofe America”. La situazione è effettivamente critica a New York, e dura a Detroit, Chicago e New Orleans. Vanno invece meglio del previsto le cose a Los Angeles (dove si temeva un disastro), San Francisco, Seattle, Philadelphia, Texas e Florida (oltre che Atlanta). E’ di oggi la notizia che la previsione dei morti totali da COVID-19 in USA del prestigioso Institute for Health Metrics and Evaluation (http://covid19.healthdata.org/) della University of Washington a Seattle, è passata dal range 100.000-240.000 – che aveva fatto gridare alla catastrofe – al range 49.000-136.000. Sempre tanti, ma molto meno della previsione precedente.

3. IL GENERALE BEL TEMPO

Come detto molte volte, si moltiplicano i segnali secondo cui COVID-19 è meno contagiosa ed anche meno letale dove fa più caldo. Ai dati di South-East Asia, Africa, Middle-East e Central America/Caribbean fa riscontro il marcato gradiente di mortalità Nord-Sud che si riscontra in Italia, in Spagna e qui in America, dove l’80% dei morti si contano negli stati più a Nord (dove però vive solo il 40% degli americani). Ricordo che i Coronavirus hanno da sempre un andamento stagionale. Infatti, quando ho chiesto al mio amico Ralph Baric – professore alla University of North Carolina e scienziato che sta a questi virus come Maradona sta al calcio – se il caldo ci aiuterà, la sua risposta è stata: “There is no doubt about it”.

4. LA SCIENZA ALL’ATTACCO

La scienza è ogni giorno all’attacco contro COVID-19, ed ogni giorno si potrebbero scrivere molte storie. Oggi ne racconto una che viene proprio dalla nostra Emory University e riguarda il farmaco EIDD-2801, prodotto del Emory Institute for Drug Development diretto da George Painter e Dennis Liotta (già co-inventore di Emcitrabine, un farmaco usato su milioni di pazienti con HIV). EIDD-2810 è un inibitore dell’enzima chiave del coronavirus, la RNA polimerasi RNA dipendente, ed a differenza del suo “cugino” Remdesivir è efficace anche per via orale. La efficacia di EIDD-2801 contro vari coronavirus (tra cui SARS-CoV-2) è stata dimostrata in un articolo apparso oggi sulla prestigiosa rivista Science Translational Medicine, in uno studio fatto in collaborazione con “Maradona” Baric e scienziati della Vanderbilt University. Presto inizieranno gli studi clinici sull’uomo.


Buona domenica delle palme!

“Quel verde che spacca la scorza, che pure stanotte non c’era”

La vita che rinasce….
Una nuova speranza.
Buona Domenica delle Palme!


POLITIX

UNA IMPORTANTE IPOTESI

Bollettino del 3 aprile 2020 – Guido Silvestri

Perdonatemi se anche oggi vi “bombardo” di numeri, ma in una situazione come questa la SFIDA per noi – e lo dico come essere umani ed al di là del nostro background specifico – è di mantenere la freddezza di ragionare (e prendere decisioni) basandosi su DATI NUMERICI e non sulle nostre storie e/o impressioni personali, che possono essere emotivamente forti, ma rimangono scientificamente insignificanti.

I dati epidemiologici che abbiamo, a cui io faccio spesso riferimento, sono senz’altro incompleti, biasati, “sporchi”, ma sono validati dagli enti che li raccolgono (WHO, CDC, Protezione Civile, etc), e ci permettono una continuità di valutazione, anche statistica. Se rinunciamo ai numeri, ci restano solo rumori e leggende (oltre alle bugie dei ciarlatani) – tutte cose a cui non possiamo lasciare campo libero.

Fatta questa premessa, proviamo a spiegare alcuni “paradossi” di questi giorni. Partiamo dal 10 marzo, giorno in cui è iniziato l’isolamento della popolazione in Italia (negli USA, come sapete, si è iniziato più tardi). Il 10 marzo i casi confermati di COVID-19 erano 10.149 in Italia e 1.025 negli USA – quindi circa un decimo che in Italia. Sempre al 10 marzo, i morti erano 631 in Italia e 28 negli USA.

Nei 23 giorni seguenti il numero dei casi italiani sale a 115.242 (aumento di ~11 volte), mentre negli USA sale a 245.213, oltre il doppio dell’Italia. Nello stesso periodo, i morti sono 13.184 in Italia e 5.110 negli USA. In base a questi numeri, la letalità da COVID-19 sarebbe 12.1% in Italia e 2.1% negli USA (ricordando che in entrambi i paesi c’e’ un picco regionale di mortalità: Lombardia e New York, rispettivamente).

Con questi numeri in mano bisogna porsi almeno tre domande:
1. Perché l’infezione sembra diffondersi molto più rapidamente negli USA che in Italia?
2. Perché la letalità di COVID-19 sembra essere molto più alta in Italia?
3. Come si mettono insieme queste due osservazioni apparentemente in contrasto tra loro?

Provo a rispondere con tre ipotesi.

Ipotesi 1: L’infezione si diffonde più rapidamente negli USA perché c’è meno isolamento, e la letalità americana aumenterà presto per raggiungere i livelli italiani. L’ipotesi cozza col fatto che la letalità calcolata negli USA è rimasta simile tra il 10 marzo ed oggi (tra il 2 ed il 2.5%), mentre secondo questo modello sarebbe dovuta aumentare da tempo.

Ipotesi 2: L’infezione si diffonde di più negli USA perché c’è meno isolamento, ma la letalità in Italia è più alta per problemi specifici della sanità italiana. Di questo ho parlato nel post “Perché tanti morti in Italia”, ma è difficile credere che la gestione clinica della stessa malattia dia un risultato così diverso in due paesi dove si pratica lo stesso tipo di medicina.

Ipotesi 3: L’impressione di una diffusione rapida di SARS-CoV-2 negli USA nasce dalla enorme capacità di fare tamponi, che ha permesso di diagnosticare molti casi che altrimenti sarebbero rimasti sommersi. Questa ipotesi spiegherebbe anche l’apparente alta letalità italiana postulando un numero molto alto di infezioni non diagnosticate.

La ipotesi 3 è supportata dalla osservazione, comune ad USA e Italia, che quando si aumenta la “capacità diagnostica” del sistema (in altre parole, quando si fanno più tamponi) si trova un numero sorprendentemente alto di positivi.

Come si confermerà se la ipotesi 3 è giusta?

Semplice: attraverso studi sierologici a tappeto della popolazione nel periodo post-pandemia (o, ancor meglio, cominciando fin da adesso).

Quali sono le IMPLICAZIONI PRATICHE dell’ipotesi 3?

Ce ne sono due importanti, e sono entrambe BUONE NOTIZIE.

La prima è che, se i casi non-diagnosticati di infezione con SARS-CoV-2 sono molto numerosi, la letalità reale di COVID-19 sarebbe molto più bassa di quanto calcoliamo adesso, probabilmente sotto l’1%.

La seconda è che il livello di immunità verso SARS-CoV-2 nella popolazione sarebbe più alto di quanto si pensi, così rendendo meno drammatica la possibilità di una seconda ondata di COVID-19 alla “riapertura” delle porte (che non possono rimanere chiuse per sempre) o con il tornare del freddo, che è il clima preferito dai Coronavirus.

Ricordo che molti centri, tra cui il nostro, stanno lavorando furiosamente per mettere a punto test sierologici ad alta sensibilità e specificità, che saranno fondamentali per gestire la TRANSIZIONE dalla fase della pandemia a quella dell’endemia evitando disastri tanto alla salute pubblica quanto all’economia.

Di questi argomento – ed in particolare delle analisi sierologiche – torneremo a parlare in dettaglio nei prossimi giorni e… lo faremo con un paio di SORPRESE.


POLITIX

🔴 Riepilogo del 03/04 su COVID19:

1) 1.015.709 casi confermati, 53.069 decessi, 211.409 guarigioni

2) 926k casi internazionali

3) USA 245.213
3.1) Italia 115.242
3.2) Spagna 112.065
3.3) Germania 84.794
3.4) Cina 82.443
3.5) Francia 59.929
3.6) Iran 50.468
3.7) UK 34.173
3.8) Svizzera 18.827
3.9) Turchia 18.135
3.10) Belgio 15.348
3.11) Olanda 14.788
3.12) Canada 11.284
3.13) Austria 11.129
3.14) Corea del Sud 10.062

4) Negli USA il 22% dei ricoverati in terapia intensiva NON ha patologie pregresse.

5) Purtroppo, così come è stato per i tamponi, ieri è emerso che nemmeno il numero dei guariti è registrato in modo omogeneo. Il totale del guariti è infatti dato sia da chi effettivamente è negativizzato, sia da chi semplicemente è stato dimesso dall’ospedale senza la verifica della negatività al virus.
5.1) I dati italiani sono troppo ballerini

6) Ai cittadini di NY è stato consigliato di mettersi una sciarpa o un bandana sul naso, quando in pubblico. Siamo alla frutta, purtroppo.

7) Ieri abbiamo superato il milione di casi accertati nel mondo. I decessi accertati hanno superato quota 50k

8) La Svezia continua la sua strategia inversa. Tutto aperto, tutti in giro.

🔴 Ecco la mappa su base provinciale dei tamponi positivi covid-19 aggiornata al 03/04/2020

🔴 Coronavirus: aggiornamento 3 aprile
119.827 casi confermati:
60,4% in isolamento domiciliare + “Dimessi/Guariti”
32.809 pazienti in ospedale, di cui 4.068 in terapia intensiva
14.681 deceduti (tasso grezzo di letalità 12,3%

🔴 Covid-19: possibile nuovo cluster infettivo ad Hong Kong – asiatimes.com

🔴 Hopeful news for 🇮🇹: Italy’s daily cases have plateaued. However that just means new cases are not on the rise. “Some experts have warned that Italy’s falling case count may be because of a decline in daily testing numbers”. – amp.ft.com

🔴 Medici russi che hanno disinfettato la casa di riposo “San Lorenzo” a Gromo (BG) raccontano casi di coronavirus fulminante: persone asintomatiche che vanno a letto la sera e non si risvegliano più.

🚨It took four months for the world to hit 500,000 cases of COVID19

🚨It took one week to hit 1,000,000.

🔴 La diffusione del Covid19 in Corea del Sud si stabilizza, ma restano criticità sulle infezioni importate e sui focolai a Seul e nelle zone limitrofe: i casi di giovedì si attestano a 86, superando quota 10.000 nel complesso, a 10.062.

🔴 Il Ministero della difesa russo risponde a La Stampa che aveva attaccato gli aiuti russi all’Italia. “Ai committenti della russofobia de La Stampa, raccomandiamo loro di fare proprio un’antica massima: Qui fodit foveam, incidet in eam (Chi scava la fossa, in essa precipita)”.

🔴 Sta sfiorando ormai i quattro miliardi di dollari la perdita economica stimata dalla Compagnia petrolifera libica Noc in seguito alle chiusure di oleodotti e terminal imposte dal generale Khalifa Haftar nella sua campagna per la conquista di Tripoli.

🔴 I casi positivi di Coronavirus hanno raggiunto oggi in Israele la cifra di 7030 ed i decessi sono stati finora 36. Lo rende noto il ministero della sanità. Al momento 95 malati sono in rianimazione e altri 115 sono giudicati in condizioni gravi.

🔴 Gli americani sottoposti all’ordine di stare a casa a causa del coronavirus sono 305 milioni, oltre il 90% della popolazione degli Stati Uniti. Lo riferisce la CNN.